26.11.2013
BES e
dintorni. I fuochi d'artificio si spengono ?
di Domenico Sarracino
"Continuate
a fare quello che avete sempre fatto.."
Così pare che ora vadano dicendo i soloni che hanno pontificato finora su
questo tema contrabbandandolo come la nuova frontiera della scuola,
scoprendo l'acqua calda e dimenticando di dire qualcosa di nuovo sulle
concrete condizioni di attuazione...
NO, la spinta a fare una scuola inclusiva, che dia a ciascuno secondo i suoi
bisogni, deve continuare al di là delle devianti complicazioni portate dalla
normativa Bes. Mi fa veramente rabbia nel nostro Paese e nella scuola questa
memoria corta, questo cancellare quello che si è fatto o tentato e
soprattutto le difficoltà e i limiti che si sono incontrati, spostando o
credendo o facendo finta di spostare l'asticella un poco più avanti.
Chi sta nella scuola da un po' di tempo, e dovremmo essere i più, sa che
l'impegno per l'inclusione non nasce oggi, ma - come hanno osservato in
tanti - viene da lontano. Richiamo il lavoro - il tentare e ritentare - che
tanta gente della scuola ha fatto su questo terreno a seconda delle
circostanze, delle risorse, delle sensibilità, dei contesti...Più
concretamente, ma quando nei CdC esaminavamo la situazione dei singoli
alunni, cosa facevamo poi? Per esemplificare, io (scusate l'io) di fronte
alle difficoltà/problematiche del tale alunno chiedevo a me ed ai docenti:
cosa possiamo fare per lui?
E sollecitavo a stabilire accordi, impegni, scadenze che riguardavano gli
adattamenti dei programmi, accorgimenti nei metodi didattici, colloqui con
l'alunno e/o la famiglia, corsi di recupero ed attività integrative,
occasioni di valorizzazione, assunzioni di incarichi, forme di aiuto
reciproco, supporti nell'extrascuola con l'aiuto del Comune...Abbiamo fatto
tutto e risolto il problema?
No, di sicuro, anche perchè queste sono sfide che non si vincono mai in via
definitiva e perchè occorrono il continuo affinamento delle tecniche
didattiche e degli strumenti di lavoro attraverso buone pratiche di
aggiornamento-formazione, più ampi orari scolastici e tempi più distesi,
classi meno affollate, contesti e strutture più adeguate.
Perciò ora che i fuochi d'artificio tendono a spegnersi, che si dica
continuate a fare come avete sempre fatto mi indigna un poco. Invece bisogna
fare di più, senza perdersi in: "è Bes o non è Bes", in questa scuola sì e
perchè in quell'altra no": guardiamo in faccia l'alunno, chiediamoci di
cosa ha bisogno e cosa possiamo fare per aiutarlo a crescere come persona e
come cittadino. E passiamo ai fatti.