21.01.2014
Una
modesta proposta ... in tema di istruzione pubblica
di Gianni Trezzi
Le donne e gli uomini di scuola condividono la convinzione che il sistema dell’istruzione/educazione sia uno dei motori dell’innovazione… ma nel nostro bellissimo e disgraziatissimo Paese è un motore imballato, vecchio, lento e fumoso. Basti pensare alle modalità di reclutamento dei docenti, che definire borbonico-bizantine fa torto non solo a Giustiniano ma anche a Franceschiello Dioguardi! Le segreterie delle scuole impiegano giorni, quando non settimane, per individuare i supplenti all’inizio di ogni anno scolastico, utilizzando regolamenti ottocenteschi e farraginosi, sbilanciati in quanto protettivi nei confronti dei lavoratori ma assai poco rispettosi del diritto alla continuità didattico-educativa degli alunni e che non consentono per nulla di premiare merito e competenza degli insegnanti, accomunati in un astratto e falso principio di uguaglianza.
"Continuiamo così, facciamoci del male" direbbe l’Apicella alter ego di Moretti… Eppure, ritengo che si potrebbe almeno provare ad immaginare un altro modo di diventare insegnanti in Italia, un percorso di formazione/abilitazione/assunzione dei docenti diverso, lineare, con regole certe e chiare, facilmente applicabili direttamente dai dirigenti scolastici delle scuole autonome. Perché non provarci? Infatti ci provo… e con la speranza di suscitare un dibattito propongo la seguente scansione, sintetizzata in pochi punti essenziali:
1) FORMAZIONE INIZIALE: laurea specialistica specifica per l’insegnamento (3 + 2) con un monte ore significativo dedicato alla DIDATTICA ed al TIROCINIO a scuola nel biennio di specializzazione;
2) A conclusione del percorso universitario, almeno un A.S. di TIROCINIO FORMATIVO OBBLIGATORIO a scuola, seguiti da tutor d’istituto (appositamente formati);
3) Al termine di questa fase formativa: ESAME DI STATO che abilita all’insegnamento;
4) Iscrizione nell’ALBO DOCENTI (nazionale, con articolazioni regionali);
5) Presentazione dei curricola alle scuole;
6) I dirigenti scolastici assumono direttamente i docenti supplenti, sulla base del CV e dopo colloquio;
7) Quando si libera un posto in organico d’Istituto, il DS può stipulare un contratto a TI.
Corollari:
A) I trasferimenti da scuola a scuola possono avvenire solo su
candidatura del docente e tramite chiamata del DS;
B) Il DS ha a disposizione una parte del FIS (fondo d’Istituto) o
risorse dedicate per remunerare aggiuntivamente i docenti migliori e/o
motivarli a trasferirsi nel proprio Istituto;
C) obbligo di FORMAZIONE CONTINUA per i docenti (con un sistema
simile all'ECM per medici, psicologi, assistenti sociali).
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Mi scuso per la rozzezza e l'estrema sinteticità della forma (il tempo è
sempre assai poco e non è mia intenzione farvelo perdere) e segnalo il mio
massimo interesse a confrontarmi su questa e altre proposte, PURCHE'
FINALMENTE AUTENTICAMENTE INNOVATIVE!
Di questo credo che la scuola italiana abbia estrema necessità (anche se
forse molti non lo sanno, o fanno finta di non saperlo…