27.04.2013
Le proposte dei ‘saggi’ invitano
a riflettere
di Maria Grazia Peila
Ad una prima lettura il
documento dei 10 saggi può lasciare perplessi.
I suggerimenti e le soluzioni che i 10 saggi propongono per la realizzazione
dei punti programmatici che riguardano la scuola possono, talvolta,
sembrare fantasiosi.
Ma più interessanti e importanti delle indicazioni sono i principi enunciati.
Investire in istruzione per migliorare la salute e ridurre i costi del
sistema sanitario.
Il principio
che la conoscenza, il sapere, l’istruzione siano la base indispensabile per
raggiungere un più salutare stile di vita, per comprendere come il consumo
di certi alimenti o bevande debbano essere limitati o come l’esercizio
fisico sia indispensabile per il buon funzionamento del nostro corpo e anche
della nostra mente, non sembra possa essere messo in discussione. E’ un
controsenso evidente che da un lato gli insegnanti portino ai loro studenti
messaggi e insegnamenti per un corretto stile di vita e poi nei corridoi
delle scuole si trovino distributori di alimenti non propriamente salutari.
Un maggior livello di istruzione sarà utile anche per comprendere meglio il
linguaggio medico, le diagnosi, per valutare meglio proposte di cure o
trattamenti.
Uno stile di vita più salutare porterà sicuramente ad una riduzione dei
costi della sanità, come prevedono i saggi, ma, soprattutto, migliorerà la
vita delle persone in un’epoca in cui l’allungamento della vita è in
continuo aumento.
La
scuola digitale e la cultura dei dati
La
realizzazione di un cambiamento della scuola è sentito e auspicato da
tutti, soprattutto gli insegnanti ne sentono un gran bisogno.
Non sarà certo l’introduzione di strumenti informatici in tutte le scuole
del territorio nazionale a risolvere il problema dell’inclusione o
dell’abbandono scolastico, come suggeriscono i saggi, ma certamente le
nuove tecnologie potranno favorire una maggiore uguaglianza tra gli
studenti. Conoscere e saper usare gli strumenti tecnologici non deve
rimanere esclusivo privilegio di pochi e più fortunati studenti ma deve
diventare un'altra parte del bagaglio di saperi e conoscenze di tutti i
giovani che nel loro futuro potranno avere reali possibilità di
partecipazione e decisione tramite la rete digitale .
Inoltre se sarà terminata la dotazione di strumenti informatici e
tecnologici nelle scuole, cadrà una delle giustificazioni più gettonate
dagli insegnanti, i quali spesso si nascondono dietro al fatto che non si
possono mettere in pratica didattiche di inclusione o innovative, perché non
ci sono gli strumenti.
Dispersione
scolastica
Sono del tutto condivisibili i suggerimenti per contrastare
l’abbandono scolastico: l’aumento del tempo scuola, l’organizzazione di
piccoli gruppi di studenti, nuove metodologie didattiche, sembrano
raccogliere le richieste degli insegnanti.
Anche l’insegnamento individualizzato per il recupero di competenze di base
è un suggerimento interessante che necessita però di grandi investimenti di
cui in questo momento l’Italia non sembra disporre.