LE GRANDI CIVILTA'ANTICHE
Nelle civiltà antiche gli uomini continuarono a utilizzare le fonti di energia conosciute dall'uomo primitivo. L'energia del sole l'energia del fuoco e l'energia muscolare di uomini e animali.
Essi impiegarono in modo particolare l'energia muscolare di animali e di uomini riuscendo a realizzare opere imponenti ,che hanno resistito fino ai giorni nostri come piramidi, templi, palazzi, teatri, acquedotti.
Insieme a queste fonti di
energia l'uomo imparò a usare un'altra energia: il vento.
L'energia del vento venne sfruttata dagli uomini sul mare con l'invenzione della vela per
navigare.
Probabilmente furono i Sumeri i primi a costruire ed usare barche a vela. Queste
imbarcazioni avevano un solo albero al centro che sorreggeva una grande vela rettangolare.
Per migliaia di anni i marinai navigarono con questa semplice vela: la si poteva però utilizzare solo quando il vento soffiava nella direzione voluta , in caso di bonaccia o di cambiamento di direzione del vento si procedeva a forza di remi.
In un secondo tempo l'energia del vento venne utilizza anche per muovere semplici macchinari come le macine dei mulini o le pompe per sollevare acqua.
I primi mulini a vento furono costruiti dai Persiani: nel nord est dell'Iran ci sono aride pianure dove forti venti soffiano sempre nella medesima direzione, a volte per mesi interi. In queste regioni i Persiani costruirono, attorno all'800 d .C, mulini a vento in serie. In Europa i mulini a vento si diffusero a partire dal 12 secolo d.C (1100) e furono molto diversi da quelli persiani.
MULINO PERSIANO |
MULINO EUROPEO |
Un grosso problema per le prime grandi civiltà fu l'irrigazione dei campi, soprattutto nei paesi aridi in quanto attingere e trasportare l'acqua richiedeva un grande dispendio di energia . Per sollevare l'acqua quindi furono inventati vari congegni a forma di ruota, mossi per lo più dall'energia muscolare e dall'energia del vento.
Uno di questi congegni era
costituito da una grande ruota al cui bordo erano fissati numerosi secchi o tazze. La
ruota veniva parzialmente immersa nelle acque del fiume e girava spinta
dalla forza della corrente.
L'uomo imparò cosi ha sfruttare l'energia idrica.
A cura della classe V di Samone