Un appello per il curricolo di Storia
siamo sinceramente preoccupati dall'evolversi del dibattito intorno ai nuovi curricoli di storia, perché molti interventi non vanno al di là di mere enunciazioni di principio, tutte condivisibili, a sostegno della necessità di una adeguata presenza della storia nei curricoli scolastici, senza misurarsi con una lettura attenta delle proposte della Commissione. E invece il momento di una seria riflessione priva di posizioni pregiudiziali in una fase in cui si discute di questioni così delicate, quali quelle della formazione culturale dei cittadini italiani.
Siamo convinti che il mondo della scuola debba trovare nuovi strumenti di insegnamento efficaci e adeguati all'evolversi della società italiana e che questo obiettivo richieda l'intreccio e il confronto tra varie competenze del mondo della scuola, della università e della cultura.
Riconosciamo che occorre anzitutto confrontarsi serenamente e nel merito con le proposte che la Commissione da Lei istituita ha avanzato allo scopo di proporre un curricolo che garantisca a tutti i futuri cittadini italiani, anche a quelli che non proseguiranno gli studi dopo la fine dell'obbligo, una formazione storica in grado di dare gli strumenti fondamentali per capire la realtà storica passata e presente e di formare una coscienza della cittadinanza aperta alla dimensione mondiale, e al tempo stesso attenta alle diverse dimensioni dell'identità: individuale, italiana ed europea.
Riteniamo che le proposte avanzate dalla Commissione ministeriale debbano essere discusse e approfondite, con insegnanti e studiosi, certi che il curricolo di storia risponda alle caratteristiche epistemologiche disciplinari, si svolga regolarmente secondo una scansione cronologica e sia pienamente adeguato alle esigenze formative delle diverse classi di età, grazie alla sua progressione metodologica: formazione della categorie storiografiche fondamentali e del senso del tempo, nei primi anni di studio; conoscenza approfondita della storia generale, nella sua parte centrale; e, nella sua parte finale, sviluppo dell'approccio critico alla disciplina.
Siamo convinti che le proposte finora discusse dalla Commissione possano essere un punto di partenza per la definizione di un curricolo siffatto, capace di rispondere alle esigenze attuali della società italiana; apprezziamo il fatto che il curricolo proposto dalla Commissione sia sottoponibile a sperimentazione triennale, un tempo adeguato per valutarne l'efficacia. Riteniamo, infine, che occorra un sincero impegno per la riforma di un sistema scolastico, che non può essere ancorato a pratiche e modelli di insegnamento anteriori addirittura ai programmi del 1985 e del 1979.
Hanno firmato l'appello (elenco aggiornato alle ore 14 del 27 febbraio)
E inoltre le Associazioni
Cres (Centro Ricerca Educazione allo Sviluppo, Milano)
Associazione Clio 92