Questo documento sviluppa la riflessione sulle conoscenze fondamentali operata dalla
Commissione dei saggi (gennaio/maggio 1997) orientandola sulla scuola che fa da base alla
formazione dell'individuo, nella prospettiva dei dieci anni dell'obbligo. Su incarico del
Ministro esso è stato redatto da un gruppo composto da: Roberto Maragliano, Clotilde
Pontecorvo, Giovanni Reale, Luisa Ribolzi, Silvano Tagliagambe e Mario Vegetti.
Pubblichiamo quanto attiene alle indicazioni di metodo, ai contenuti irrinunciabili ed
alla disciplina storia.
Il documento (per chi fosse interessato) si completa con le indicazioni relative ai
seguenti ambiti:
a) litaliano e le altre lingue;
b) linguaggi della mente e del corpo;
c) le scienze;
d) la filosofia;
e) tradizione classica;
f) arti;
g) le tecnologie dellinformazione dellinformazione.g.c.
Premessa
Il testo che segue è stato elaborato a partire da due principi condivisi dai membri del gruppo:
Il
gruppo, che ha limitato il suo lavoro allelaborazione del quadro dei contenuti
essenziali della formazione di base, ritiene comunque di dover riprendere e rinforzare le
indicazioni di metodo presenti nelle tre sezioni del documento finale della commissione
dei saggi (maggio 1997) dedicate rispettivamente alla forma dei programmi, al ruolo dei
docenti, alla sfida posta dalle tecnologie della conoscenza:
La
costruzione di un curricolo scolastico presuppone sempre il problema della sua
giustificazione.
Occorre che ciò che si insegna valga la pena di essere insegnato, tenendo presente due
diversi livelli: da un lato, è sempre necessario operare una scelta nella pluralità dei
saperi, collegandola allinterpretazione delle esigenze del momento storico, e
inevitabilmente si scontenterà qualcuno; dallaltro lato, poiché quanto si insegna
deve avere un valore formativo agli occhi sia degli insegnanti che degli utenti della
scuola, altrettanto inevitabilmente si avranno dei contrasti legati alla concezione del
valore attribuitogli.
Compito fondamentale della scuola è garantire a chi la frequenta:
In ordine al fare storia nella scuola di tutti, è necessario puntare coraggiosamente su un approccio che integri le diverse dimensioni (disciplinari e metodologiche) e innovi le attuali pratiche di memorizzazione, puntando a sviluppare competenze generali di inquadramento e ricostruzione dei fatti storici, ma anche a promuovere capacità di lettura dei segni che variamente caratterizzano il paesaggio rurale e urbano del nostro paese.
L'insegnamento della storia darà il giusto spazio alle culture europee ed extraeuropee, per consentire lo sviluppo di un'identità culturale radicata nella storia del proprio popolo, ma valorizzando adeguatamente i legami tra i popoli e le culture, così come le loro specificità.
Vanno considerate parte integrante della storia, come ambito culturale e metodologico, anche le grandi trasformazioni che riguardano la storia delle idee, delle mentalità, dei saperi, del vivere quotidiano, delle arti nell'accezione più ampia.
Ne scaturisce un profondo ripensamento dell'impianto della formazione storica, che investa le periodizzazioni e tenga conto del fatto che ci sono tanti tempi quante sono le logiche dei fenomeni che si esaminano.
Gli attuali strumenti di studio vanno dunque adeguatamente integrati, per esempio, con l'impiego di repertori di dati, immagini, ricostruzioni visuali. Per quanto riguarda la storia recente, va tenuto presente che il Novecento non si caratterizza solo per un insieme notevolmente complesso di avvenimenti, ma anche per l'affermarsi di ottiche, teorie, linguaggi assai diversi da quelli tradizionalmente adottati dalla scuola. Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale, in particolare, dal momento che ben si presta a far cogliere ai ragazzi le dinamiche del cambiamento culturale, politico ed economico, e le regole della convivenza sociale, potrebbe essere collegato non solo alla storia e all'educazione civica, ma presentato come un approccio multidisciplinare (quindi anche letterario, artistico...) teso a farne cogliere i legami con il passato e con l'attualità, dunque come un blocco tematico e non come un oggetto specifico dell'analisi storica.
Nell'ambito dello studio dello sviluppo delle società umane, uno spazio rilevante deve essere dato alle scienze sociali, finalizzate a dare a tutti l'attrezzatura mentale per comprendere i meccanismi di fondo dell'agire individuale e collettivo (a titolo d'esempio, gli indicatori economico-finanziari, le problematiche ambientali, i movimenti migratori, i sistemi politici ed elettorali, il formarsi della personalità, il funzionamento dei gruppi ecc.). Non si tratta di un insegnamento separato di nuove o vecchie discipline, ma di un approccio integrato per blocchi tematici, che può introdurre ad approfondimenti specialistici successivi. Un tale insegnamento si costruirà intorno ad alcuni nessi essenziali: società e ambiente, società e sistemi di produzione, società e forme di governo, cultura e comunicazione ecc.
In questo contesto viene rivitalizzata l'educazione civica, che può essere finalizzata, attraverso l'esercizio della discussione democratica e il dibattito di temi socialmente rilevanti, alla formazione di una cittadinanza critica e responsabile.