Dalla nostra collaboratrice Grazia Perrone abbiamo ricevuto questo articolo tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 17 settembre 2000
Accadde il 18 settembre 1943
Un sabato di cinquantasette anni fa, il 18 settembre 1943, si verificò a Trani (BA) un incredibile episodio di umanità che forse la memoria collettiva ha dimenticato: la storia di Willy Wagner, il tenentino "biondo e di gentile aspetto", quasi certamente austriaco (probabilmente di Salisburgo secondo una testimonianza dellepoca), che fu raro, se non unico esempio di ufficiale nazista che sia stato protagonista, e proprio a Trani, di un gesto di magnanimità che poi "pagò" con la fucilazione.
Le cronache del tempo raccontano che, nelle prime ore del mattino un plotone di soldati nazisti rastrellò cinquanta cittadini, tranesi e non, da fucilare per rappresaglia: dieci per ognuno dei soldati tedeschi uccisi due giorni prima nei pressi del cimitero. Un avamposto canadese aveva sparato contro due camion di tedeschi che trasportava birra per le truppe naziste il cui comando generale era nella vicina Barletta. La fucilazione dei cinquanta ostaggi però non avvenne grazie allintervento del Podestà (il sindaco di allora) Giuseppe Pappolla, dellArcivescovo Francesco Petronelli e di Antonio Bassi, segretario del fascio a cui fu utilissima la perfetta conoscenza del tedesco.
Dopo lunghe ore di trattative (dalle sei del mattino alle due del pomeriggio), labilità dialettica nel sostenere lestraneità dei tranesi ad unazione di guerra che era, lofferta della propria vita in cambio di quella degli ostaggi di Pappolla ("Sono il primo cittadino disse e quindi lunico responsabile"), convinsero il giovane tenente a lasciare tutti liberi quando lArcivescovo aveva già impartito la benedizione ai morituri che per ore avevano atteso, sotto la minaccia delle armi, seduti per terra in unaiuola dellattuale piazza della Repubblica. Ma quel gesto generoso, così contrario allo spirito nazista, costò la vita al giovane ufficiale. Per "insubordinazione" fu fucilato il giorno dopo a Barletta di fronte al Castello. Chi assistette alla scena raccontò, anni dopo, che il corpo di Willy Wagner fu poi abbandonato in una rudimentale fossa che egli stesso aveva scavato in quel posto.
Il corpo fu successivamente sepolto prima nel cimitero di Barletta e poi trasferito in quello tedesco di Montecassino.
Sulla sua tomba solo il nome.
Biagio Fanelli jr