GRUPPO
"COOPERAZIONE TELEMATICA"
Storia del documento
APPUNTI DI LAVORO
(Work in progress)
Questi appunti di lavoro rappresentano il primo frutto dello scambio
telematico avvenuto nel gruppo COOPTEL (Cooperazione telematica)
all'interno della lista di discussione che abbiamo creato in seguito al seminario di
Ivrea.
In questa lista, identificata dal subject
"COOPTEL", sono stati inseriti tutti gli indirizzi di
posta elettronica dei componenti del gruppo.
Questo documento, scritto a più mani e
rimbalzato più volte nelle nostre caselle, raccoglie gli interventi del gruppo, che sono
stati all'inizio identificati con colori diversi e solo al termine rielaborati, riveduti e
offerti con un unico colore, per restituire all'esterno un prodotto "condiviso,
negoziato, capace di esprimere intese e volontà collettive".
L'interrogativo di partenza
L'interrogativo da cui il gruppo ha deciso di prendere le mosse, per inaugurare la collaborazione e mettere a punto alcuni importanti elementi di confronto, è stato il seguente:
"Quali sono gli aspetti cui vogliamo o dobbiamo prestare attenzione durante l'organizzazione di reti tra scuole, che decidano di ricorrere alla telematica come canale privilegiato per comunicare, stabilire relazioni, scambiare materiali e concorrere alla loro co-progettazione e co-produzione?"
Abbiamo rintracciato cinque settori, che sono stati oggetto delle nostre analisi successive:
- i soggetti coinvolti: i bambini e gli insegnanti che collaborano
- il prodotto su cui tutti quanti si lavora
- i processi innovativi messi in atto dalla cooperazione telematica
- i tempi di attuazione dell'esperienza
- la valutazione dell'esperienza e le ricadute all'esterno (nelle altre classi della scuola, nelle famiglie dei bambini).
I soggetti coinvolti
La prospettiva da cui siamo partiti è stata quella di intendere la "cooperazione telematica tra reti di scuole" non solo come un veloce ed efficace strumento comunicativo, ma come una modalità di lavoro in grado di creare reti durevoli e strutturate di rapporti umani e professionali.
Il fuoco è stato messo sulle modalità di attuazione della collaborazione tra i soggetti coinvolti: da un lato la costituzione di reti di scuole, interessate a condividere "aggregazioni" di tipo culturale, operativo e gestionale, comporta la capacità e/o la possibilità di mettere in comune risorse e competenze, dall'altro di condividere esperienze e di operare utili confronti, per rendere trasparente l'intero processo didattico avviato.
Alcuni fattori imprescindibili hanno guidato i ragionamenti del gruppo di lavoro:
Nella nostra disanima abbiamo sempre pensato a situazioni di coinvolgimento costante da parte di tutti i soggetti coinvolti nella rete e non a occasioni episodiche o marginali
I progetti di cooperazione vanno situati e organizzati all'interno di condizioni "normali" di lavoro e non eccezionali (pena l'invalidazione dell'esperienza)
Il tema della rete deve essere funzionale alle scelte didattiche e alla programmazione curricolare e non diventare solo un pretesto per fare cooperazione
La trasparenza dell'intero processo didattico, con conseguente rottura dell'isolamento scolastico, può condurre ad una reale condivisione di percorsi e di prodotti
I bambini
Tra i soggetti coinvolti nella rete ci stanno innanzitutto i bambini.
Abbiamo al riguardo identificato alcune domande chiave, che potrebbero a nostro avviso guidare l'attenzione
e la sensibilità dei docenti, accompagnando gli sviluppi di una collaborazione tra più
classi, situate in sedi remote e in contesti differenti, per utilizzare la diversità come
risorsa e non come ostacolo insormontabile.
Siamo stati in grado di formulare alcuni
interrogativi, le cui risposte potrebbero diventare la chiave di lettura degli esiti
"in itinere e finali" della cooperazione.
Cosa vogliamo noi insegnanti far sperimentare ai bambini in termini di conoscenza? Cosa vogliamo costruire con loro?
Quali motivazioni riusciamo ad individuare noi adulti "in un fare di rete" e quali potrebbero invece animare le attività dei bambini?
Quali dinamiche s'instaurano tra i cooperatori bambini? Cosa vogliamo far sperimentar loro in termini di relazione e dialogo con altri coetanei situati in sedi remote?
Quali sono le loro reazioni di fronte all'uso della posta elettronica?
Come reagiscono di fronte all'asincronicità del mezzo usato?
Qual è il grado di comprensione dei messaggi inviati?
Cosa capiscono di tutto ciò che accade?
La cooperazione può essere indotta? Se sì, fino a che punto?
È necessario pensare il lavoro di cooperazione telematica integrato da scambi non solo "virtuali": incontri di persona, magari uscite insieme per favorire una effettiva cooperazione?
Gli insegnanti cooperatori
Riguardo a questo punto, tenendo conto che cooperare vuole dire "fare insieme", perciò comunicare e instaurare relazioni che passano attraverso un canale, quello telematico, che privilegia il linguaggio scritto, sarà importante fare attenzione agli elementi della comunicazione ovvero:
ai Mittenti e alle loro motivazioni ai Riceventi e alle loro motivazioni
ai Messaggi e alla loro comprensione e condivisione
Oltre a ciò va esplicitata la motivazione che ci porta a fare un certo tipo di scelte invece di altre, anche per evitare fraintendimenti. Sarà perciò importante stabilire a monte del progetto un patto cooperativo, che indichi chiaramente sensi e scopi della progettualità da condividere. L'attenzione deve essere riposta sui bambini e sul loro lavoro, ma allo stesso tempo non possiamo dimenticare le nostre motivazioni. Ad esempio noi ci aspettiamo un aumento delle nostre competenze/conoscenze insieme e relative all'aumento delle conoscenze/competenze dei bambini (e non parliamo solo dei nostri).
Ci sono in particolare alcuni contesti su cui varrebbe la pena indagare:
Quali dinamiche si instaurano tra i cooperatori insegnanti?
Quale peso hanno le emozioni?
Come si superano le difficoltà legate al non conoscersi di persona?
È necessario scambiarsi informazioni (preliminari) anche sul contesto e sul curriculum in cui si inserisce il lavoro? Quali aspetti metodologici del nostro lavoro (con carta, penna, corpo ...) sostengono il lavoro telematico?
Il lavoro in rete, tra docenti prima e bambini poi, modifica la nostra mentalità di docenti? Se sì, in che modo e quali sono gli effetti più evidenti?
Lo scambio telematico può diventare un fattore di arricchimento della riflessività individuale? Può trasformarsi in una significativa esperienza di formazione e autoformazione?
Il prodotto
Su cosa lavoriamo? Non possiamo lavorare solo in astratto, è necessario scegliere un percorso di lavoro che ci coinvolga e che sia condiviso.
In questa prima fase è possibile operare scelte entro limiti ristretti,
ma per il futuro (che non è poi così lontano) ciò ci costringerà ad un lavoro di
programmazione e di produzione con tempi più ravvicinati di quanto forse non siamo
abituati a fare.
Il tipo di prodotto porta con sé anche la
scelta riguardo al tipo di supporto e, tenendo conto del contesto in cui lavoriamo, siamo
convinti debba essere un supporto ipermediale.
Il prodotto finale della cooperazione potrà
anche essere pubblicizzato e pubblicato in Internet, per consentire ad altri di poter
fruire dell'esperienza, conoscerla ed eventualmente riutilizzarla in nuovi contesti.
I processi
Dovremo avere anche un occhio di riguardo nei confronti dei processi innovativi messi in atto dalla comunicazione telematica: cooperare non significa infatti solo mettere in comune documenti, fare la somma di pezzi scaturiti da differenti contesti scolastici all'interno di un contenitore condiviso (la grande rete Internet), ma comporta riconoscere ed evidenziare le differenze, salvaguardare l'eterogeneità che caratterizza i diversi attori coinvolti nella sperimentazione (non omogeneizzare o appiattire, uniformando), condividere competenze ed esperienze pregresse, progettare nuove esperienze.
È sul processo messo in atto che si gioca la cooperazione, perché non esiste a priori un prodotto più cooperativo di un altro. La cooperazione nasce dalle discussioni su "che cosa fare", "come farlo", "quali obiettivi si hanno, come si mettono insieme gli strumenti di ciascuno, come si lavora separatamente alle singole parti seguendo ognuno il percorso dellaltro"; dalle scoperte messe in comune; dalle riflessioni su quello che è successo; dalle verifiche pensate e fatte insieme. Insomma la divisione del lavoro o gli interventi successivi su un lavoro diventano razionalizzazione del lavoro concreto e il prodotto diventa davvero "nostro".
I tempi
Altra variabile da considerare è il tempo.
Ci pare di poter individuare due ambiti di
osservazione:
I tempi dello scambio di comunicazione
I tempi di realizzazione
La valutazione
Cooperare è un processo che nel tempo si approfondisce, perciò è necessario pensare che il lavoro in rete possa anche essere pluriennale. In tutti i casi:
Come monitorare i processi?
Come documentare il lavoro svolto?
Come rilevare e valutare la costruzione di conoscenza, la ricaduta sulle competenze informatiche e non?
Se la valutazione del lavoro è positiva, che cosa e come può servire per cooperazioni future?
Come evitare almeno in parte i problemi sorti?
Alcune considerazioni
Prima di imbastire progetti cooperativi telematici tra scuole, ci appare allora opportuno:
scoprire le motivazioni e le disponibilità individuali dei soggetti coinvolti
verificare le reali competenze iniziali dei soggetti partecipanti (requisiti richiesti, formazione iniziale)
accertarsi che l'infrastruttura telematica richiesta dal progetto sia presente in tutte le sedi scolastiche (disponibilità reale delle attrezzature hardware e software necessarie per la gestione telematica)
definizione iniziale di tempi, durata e fasi della cooperazione (durata minima consigliabile un anno)
ridefinizione costante di ruoli e funzioni dei soggetti coinvolti nelle diverse fasi
pertanto
una fase preliminare dovrebbe essere dedicata:
alle "prove tecniche di trasmissione"
alla progettazione e negoziazione: messa a punto di alcune regole condivise per la gestione
delle modalità di interazione telematica previste, per l'organizzazione di tempi e fasi, per la
definizione di formati e strumenti della cooperazione on line
una fase sperimentale dovrebbe essere impiegata per l'attuazione del progetto
una fase conclusiva per il monitoraggio e la verifica dell'esperienza cooperativa (impegni e costi, valutazione in termini di aspetti innovativi attuati, problemi e difetti della comunicazione on line, rapporti tra scuole coinvolte).
Alcuni incontri "face to face" dei soggetti adulti coinvolti nel progetto potrebbero contribuire ad accelerare i processi decisionali e risultare occasioni favorevoli al dialogo e al confronto.
Per gestire la modalità comunicativa telematica appare semplice ed economico l'utilizzo della posta elettronica, inviata a tutti, attraverso la costruzione di una lista dei partecipanti identificata da una parola chiave indicata nel subject.
Venerdì
30 aprile 1999I COMPONENTI DEL GRUPPO COOPTEL