Seminario "Scuola, sito e territorio"
Ivrea - Venerdì 26 marzo 1999
GRUPPO
"COOPERAZIONE TELEMATICA"
Perché questo gruppo?
Ragioni sottintese
alla scelta di dar vita al gruppo di lavoro sulla cooperazione telematica.
Per creare un'occasione per
"conoscersi" tra soggetti che operano in realtà differenti, ma che si
occupano di questioni analoghe, ovvero come intrecciare la "telematica" ai
percorsi didattici che animano gli scenari scolastici quotidiani
Per cercare di "confrontarci",
sfruttando le diverse competenze e l'eterogeneità dei contesti di lavoro che ognuno si
porta appresso e con i quali deve fare normalmente i conti
Per tentare di mettere a
disposizione esperienze e materiali, garantendo ad essi una maggiore visibilità e
diffusione sul territorio reale (Torino e provincia) e su quello virtuale (lo spazio del
Web)
Per cominciare a ragionare su prodotti
e processi, visto che il piano di attuazione e sviluppo dell'innovazione
tecnologica è quasi giunto alla metà del suo mandato ministeriale
Per rendere le scuole dell'autonomia
maggiormente protagoniste, capaci di organizzare progettualità o semplicemente di coordinare
la presentazione di esperienze, ma all'interno di una cornice condivisa.
Nello specifico il lavoro seminariale
(che si prevede di attivare tra questo appuntamento e quello previsto a giugno) dovrebbe
diventare occasione per immaginare l'allestimento di un atelier, che sarà animato
dal gruppo stesso all'interno del convegno che si terrà a Pinerolo.
L'atelier dedicato alla cooperazione telematica potrà essere sia una precisa e
puntuale esposizione di prodotti, accuratamente selezionati dal gruppo e presentati
attraverso una "chiave di lettura" messa a punto durante gli scambi telematici,
che una risorsa comunicativa da sfruttare per incominciare a stabilire intese e
dimensioni di rete tra scuole, che vadano oltre il convegno, nella prospettiva di
continuare a mantenere contatti e collaborazioni proiettati nel futuro.
Come operare?
Alcune
indicazioni operative: all'incontro "face to face" di oggi dovrebbero seguire
altri incontri in diretta del gruppo (almeno due) e numerose occasioni di scambio e
confronto di tipo telematico. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, anche se verranno
date indicazioni comuni ai gruppi durante la plenaria, è possibile immaginare alcuni
percorsi di tipo organizzativo.
In particolare: i componenti
dei vari gruppi avranno a disposizione una mailing list, ovvero una lista che
contiene i recapiti e-mail di ciascun membro iscritto, che consentirà a tutti - con un
semplice reply - di comunicare, rendendo trasparente l'intera messaggistica.
Il gruppo dovrà scegliersi un coordinatore,
a cui saranno affidati i seguenti compiti:
- verificare che la
lista funzioni, ovvero che contenga tutti i recapiti e-mail (le eventuali variazioni o
disfunzioni andranno segnalate a lui)
- proporre al gruppo un argomento di
discussione alla volta, sulla base della scaletta di lavoro stabilita durante il seminario
odierno
- garantire al gruppo il rispetto
delle modalità e della frequenza della comunicazione telematica stabilita
- controllare i tempi (per
essere in grado di discutere tutti i temi), avvisare che si sta per finire un circolo
dialogico e per inaugurare il successivo
- fare il punto della situazione,
facendo emergere punti di consenso o di dissenso, nodi cruciali, questioni irrisolte
(producendo un breve resoconto)
- organizzare
gli incontri intermedi "face to face"
Poche le regole da seguire:
- concordare una scaletta di
lavoro
- controllare la propria mailbox
almeno due - tre volte alla settimana
- partecipare alla lista (con maggiore
o minore intensità a seconda dell'argomento)
- rispettare modalità, frequenza e formato della
comunicazione (si può ad esempio stabilire di scrivere messaggi brevi nel corpo
dell'e-mail ed affidare documenti corposi all'attach
)
Cosa fare?
L'elenco che segue ha la sola funzione di
suggerire alcune proposte di lavoro, per guidare la discussione del gruppo e orientare le
scelte tematiche al fine di giungere alla condivisione di una scaletta operativa.
Le tracce
sono state pensate con l'intento di sfruttare la comunicazione telematica come canale e
modalità cooperativa, che possa mettere il gruppo nelle condizioni di sperimentare alcuni
stadi di attività condivisa, anticipati nell'intervento della mattinata.
PRIMA PROPOSTA
Raccogliere le esperienze didattiche attuate o in atto in
campo telematico e cercare di censirle e catalogarle attraverso una griglia di
documentazione, che sarà compito del gruppo stesso produrre durante il lavoro nella
mailing list.
Non uno sterile elenco di indirizzi web, ma una sorta di mappatura
dinamica dell'esistente, che dia modo di conoscere come la telematica venga usata nelle
scuole elementari coinvolte nel Progetto 1 b, e al contempo consenta di scoprirne
attività, procedure, operatività, interattività nel "fare di rete e con la
rete".
La cooperazione riguarderà la costruzione di uno strumento di
"lettura" (ragionato, attivo e critico) delle esperienze, che sarà pubblicato
in Internet presso il sito di pavonerisorse, che già ospita i materiali del
Coordinamento.
Per completare la mappatura ed estenderla anche ai referenti e agli
insegnanti delle scuole elementari 1 b iscritti al seminario la griglia di documentazione
sarà inviata a tutta la lista.
Le esperienze scelte saranno le stesse che il gruppo presenterà
nell'atelier attivo durante il convegno, secondo un calendario che verrà messo a punto
nei prossimi incontri "face to face" del gruppo.
SECONDA PROPOSTA
Scegliere
un'esperienza telematica (tra quelle gestite direttamente o conosciute solo attraverso la
frequentazione della rete) e usarla come itinerario di lavoro per riflettere insieme.
L'attività cooperativa consisterà
- nel decostruire - ricostruire l'esperienza oggetto di analisi comune, per individuarne
le ipotesi di partenza, ripercorrerne le fasi, i tempi, le attività e le modalità
organizzative
- nel tentare di valutarne
elementi di trasferibilità ad altri contesti
- nel rileggerla, anche con "occhio critico"
In questa caso sarà importante e determinante la scelta dell'esperienza di partenza:
questa proposta, pur avendo il vantaggio di circoscrivere l'ambito dell'analisi e di
conseguenza facilitare l'attività progettuale del gruppo, può infatti correre il rischio
di restare troppo vincolata al contesto originario, di essere vissuta come una sorta di
"modello" a cui aderire o al peggio di trasformarsi in paradigma negativo,
poiché soggetta al fuoco incrociato di diverse interpretazioni.
Essa dovrà pertanto restare solo un "caso di studio", attraverso la cui
indagine il gruppo arriverà indirettamente ad elaborare un nuovo percorso di lavoro, un
itinerario proponibile anche presso le proprie realtà scolastiche.
L'esperienza scelta e la sua rilettura in chiave progettuale saranno il tema dell'atelier,
a cui verrà data una maggiore impronta operativa: uno spazio non solo per mostrare le
esperienze e gli esiti del lavoro cooperativo virtuale, ma per ridefinire la funzione del
gruppo, che potrà stabilire nuove intese ed individuare al suo interno possibili partner
con i quali provare a sperimentare quanto elaborato.
TERZA PROPOSTA
Elaborare un progetto
didattico di cooperazione telematica, ovvero un'esperienza che ci piacerebbe fare con le
nostri classi a partire dal prossimo anno, ipotizzandone il percorso, le infrastrutture,
le modalità organizzative, gli strumenti di verifica e la documentazione finale.
Quest'ipotesi ambiziosa e che richiede al contempo una
maggiore condivisione (un patto implicito all'interno del gruppo di lavorare insieme per
creare le condizioni ottimali alla realizzazione di una rete da sperimentare nella futura
didattica quotidiana) ha il pregio di valorizzare le competenze professionali di ciascuno,
di creare un orizzonte percorribile, di dare sensi e scopi alle attività del gruppo.
Per realizzare questi intenti il gruppo dovrà impegnarsi ad una
collaborazione maggiore durante gli scambi telematici a partire da decisioni importanti
prese durante il primo incontro: ad esempio si dovrà scegliere l'ambito tematico intorno
a cui lavorare, raccogliere ed esaminare eventuali esperienze già attuate in questa
direzione, partecipare alla costruzione del progetto in tutte le sue fasi.
Quest'ultimo potrà davvero trasformarsi in un prodotto costruito
"a più mani": un documento da far rimbalzare da una casella all'altra della
lista, dove ognuno potrà appendere i propri contributi, utilizzando colori diversi per
restituire anche al suo formato grafico la dimensione della collaborazione attivata.
L'atelier potrebbe allora servire per pubblicizzare il progetto,
presentarlo ai colleghi degli altri gruppi, ma soprattutto per decidere come e con chi
attuarlo.