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“La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” G. Gaber
(15.01.2017)
E’ mancato pochi giorni fa Z. Bauman,
diventato ormai uno dei saggi della nostra epoca, forse suo
malgrado.
Bauman fra i vari
esperti, compresi quelli (40 ca) consultati per scrivere
il
3° volume de libro
Il mondo della rete spiegato ai ragazzi cittadini
di oggi e di domani è stato
quello che ci ha fornito
il
quadro generale, l’analisi del mondo in cui viviamo
per effetto della globalizzazione che sta rendendo:
che ci sta trasformando, specie attraverso la rete e l’uso che ne fanno i suoi padroni, da cittadini e persone in consumatori
che cercano un rifugio, un
luogo confortevole, mai conflittuale, nella rete
e nei suoi ambienti artefatti costruiti per
piacerci e farci stare li.
Questo processo non è colpa della rete e delle
tecnologie, ma dell’uso che chi la domina decide di fare di
questo ambiente.
Buona lettura
Per capire Bauman occorre
ricordare che
liquido è il contrario di
solido: lui usa questo aggettivo
in relazione ai rapporti, ai valori, alla famiglia
insieme a
una serie di aggettivi che indicano debolezza, superficialità …
per intendere che
i punti di riferimento forti e solidi che ci sorreggevano si
sono indeboliti a causa della globalizzazione governata dai
poteri economici forti lasciandoci in difficoltà.
Bauman
descrive così lo sfondo su cui collocare tutti i temi di cui
parleremo in questo volume.
Descrive un mondo flessibile, in continuo mutamento, con rapporti deboli, meno forti del passato, e con conseguenze forti sulle fasce deboli, più povere della popolazione mondiale.
Secondo lui in questa situazione
di
scioglimento dei rapporti, dei valori e delle certezze del
passato ci rifugiamo nelle tecnologie, negli ambienti
tecnologici e nei rapporti “virtuali” che ci creano meno
problemi perché sono costruiti apposta per accontentarci senza
farci riflettere. Ma si
tratta di cadere in un inganno, quello che altri – Pariser -
descrivono come una
gabbia, una bolla in cui
ognuno di noi vive separato dagli altri, costruita dagli
algoritmi dei SNS, per i
padroni della rete coi dati che
ci hanno rubato.
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