E apparso recentemente nella rubrica "Autonomia help" nel sito di Tecnodid un articolo di Giancarlo Cerini ("Verso la nuova scuola di base: le "incognite" da risolvere") nel quale lautore si interroga tra laltro sul ruolo degli insegnanti nella definizione del profilo della nuova scuola di base.
E singolare comunque constatare che prima si fanno le riforme , poi occorre riempire di contenuti tali riforme e convincere infine chi dovrà operativamente e concretamente realizzarle della loro bontà , chiudendo gli occhi e sperando che il buon Dio ci aiuterà a trovare la strada giusta!. Logica avrebbe voluto invece che nella mente del legislatore fosse presente un intenzionale progetto pedagogico e didattico con chiari ed evidenti gli elementi assiologici e teleologici desunti dalle esperienze della scuola militante e facendo di esse tesoro; desunti da una attenta analisi ed interpretazione politica delle attese e dei bisogni di questa società post-moderna. La verità è che la riforma dei cicli non è quella che il Ministro aveva prospettato, non è quella che la stessa maggioranza aveva proposto nel programma di governo.
E la riforma del compromesso è la riforma di nessuno.
Meglio sarebbe stato allora fermarsi agli istituti comprensivi che almeno nella loro struttura conservano intatte le specificità della scuola elementare e della scuola media e rappresentano un elemento positivo nel panorama delle innovazioni.
La specificità della scuola elementare che pur tra mille difficoltà ha risposto egregiamente alle attese , diventando come tutti hanno ammesso, il nostro fiore allocchiello; la specificità della scuola media che ha saputo far fronte alle emergenze poste da una età difficile quale quella della preadolescenza
Osservo che vi è stata una certa leggerezza nel voler cambiare ad ogni costo e che la situazione in atto non prescinde da una certa provvisorietà... Leggerezza perché non è possibile avviare riforme così importanti senza la condivisione degli operatori della scuola sperando poi in un loro "ravvedimento" postumo; perché non è possibile cambiare non importa come.
Mi pare che la situazione in atto sia come salire le scale al buio: possiamo prendere lo scalino superiore e quindi procedere ma possiamo anche mancare lo scalino e quindi cadere miseramente.
Provvisorità del potere politico E se le prossime elezioni, per intenderci, esprimeranno una nuova maggioranza ? che fine farà questa riforma di nessuno?. Vi è il rischio cioè che tutto questo "gran fervore in corso d'opera, non vada in porto, che l'aggregato non coaguli in un corpo armonico, funzionale, articolato, non contraddittorio; ed allora il lungo travaglio di tempo non rappresenterebbe il necessario e saggio periodo concesso alle gestazioni naturali e sane, ma la solita montagna che partorisce il topolino , l'insidia delle sabbie mobili e della sistematica provvisorietà".
E poi la questione del 2+2+2+1 o del 1+2+2+2 ,3+4 questione di ingegneria costituzionale , che in fin dei conti serve solo per non scontentare gli insegnanti delle medie o delle elementari.. forse riusciremo a scontentare entrambi.
Mi scuso per la crudezza e forse anche per la "vulgarità" delle mie osservazioni, ma questa appare la realtà dei fatti.
E chiaro ed evidente invece che larticolazione dei cicli andava legata a quei valori , a quei fini, a quelle strategie di scopo che invece la legge delega ancora ad un atto successivo.
3+4, 4+3 per fare cosa dunque? Quali gli obiettivi da raggiungere? Non ci è dato ancora di saperlo.
Bene ,non posso andare oltre nella "lagnanza" seppure ,ritengo, fondata, occorre contribuire a costruire questa nuova scuola di base,così come ci invita a fare G. Cerini., facendo di necessità virtù.
Come al solito noi servitori dello Stato , non certo però servi, ubbidiremo considerando una risorsa anche i problemi emergenti.
Consentitemi allora di offrire un modesto contributo con indicazioni su quelli che ritengo aspetti fondamentali di cui tener conto nella costruzione e nella definizione di questa solo accennata nuova scuola di base.
Il bisogno dellinnovazione e sperimentazione
Una postilla necessaria: le convergenze etiche nella gestione del personale della scuola