(17.10.98)
UNIDEA
DI TEATRO A CUI FARE RIFERIMENTO
di Marco Bricco
Siamo convinti che entrando nella scuola il
teatro debba fare riferimento ad unidea precisa.
Parlare del teatro in relazione al mondo della scuola ed a quello dei ragazzi richiede,
infatti, unattenta revisione dei singoli tasselli che ne indicano specificità e
confini, attraverso un atteggiamento che metta da parte facili adesioni a modelli
precostituiti. E il significato stesso del termine "teatro" che va
ricollocato alla luce del doppio confronto teatro-scuola e teatro-ragazzi, riconsiderando
e reinventando ogni elemento caratteristico del linguaggio teatrale, in un fecondo
rapporto con gli elementi propri di quelle realtà.
E una riflessione sulla quale torneremo certamente.
Per ora occorre dire, che lidea da cui si parte propone un teatro che entra nella
scuola come linguaggio complementare, a quello che la scuola stessa utilizza.
Parlando di linguaggio, è evidente che si sposta lattenzione sui meccanismi
che sottendono al comunicare. Quindi un linguaggio che, come tutti i linguaggi, necessita
di "discorso".
Sperimentare gli elementi base della grammatica del linguaggio teatrale costituisce dunque
un primo obiettivo di lavoro. Obiettivo indispensabile per poter poi, subito dopo,
proporre i propri discorsi.
Sotto laspetto pratico, la possibilità di cimentarsi con quella grammatica, si
tradurrà nellesperienza di un teatro trattato come un "gioco", del quale
occorre conoscere le regole necessarie per poterlo giocare meglio.
Evidentemente, il teatro non possiede regole omologabili a quelle del calcio, né
grammatica equiparabile a quella di una qualsiasi lingua; ciononostante, si possono
individuare facilmente alcune costanti che ne definiscono le caratteristiche basilari, con
le quali ci si può divertire a produrre le proprie invenzioni, i propri discorsi,
appunto.
PER COMINCIARE
Innanzitutto come disporsi ?
Regole non ce ne sono, è evidente.
Possiamo, però, fare riferimento ad alcune convenzioni per decidere un punto di partenza.
Convenzioni che potranno poi essere liberamente stravolte quando ci sembrerà più
opportuno.
Giocare il teatro in luoghi non teatrali pensiamo possa diventare molto interessante e
stimolante.
Di solito si ha a disposizione unaula più o meno grande e un numero più o meno
folto di ragazzi.
Una sistemazione che può favorire
laccadere di fatti teatrali, si ottiene sgomberando laula addossando i banchi
alle pareti e formando un semicerchio
di sedie, sulle quali prenderanno posto i bambini, mentre il conduttore si porrà di
fronte a loro.
Sarebbe bene sforzarsi però di dare un senso teatrale anche ad operazioni che, come
questa, non sembrano averne.
Se si ha in mente, fin dallinizio, che ogni azione può potenzialmente contribuire a
portare elementi di teatralità nel gioco, è probabile che tutto funzioni meglio e che i
ragazzi siano molto più coinvolti. Lobiettivo non dichiarato è quello di creare il
clima teatrale giusto, un clima che si crea spesso più attraverso le giuste modalità
scelte per proporre un certo gioco, che grazie al gioco stesso.
Ma allora, tornando al nostro semicerchio, cosa può significare tutto questo discorso?
Vuol dire considerare anche questo aspetto come parte integrante del fare teatro.
Proviamo allora a non dire semplicemente "Bambini facciamo un semicerchio perché
oggi cominceremo a fare teatro", ma ad ipotizzare unaltra possibile strada.
Innanzitutto annunciate con enfasi che verrà creato un semicerchio e che diventerà la
platea del vostro teatro. Se è il caso spiegate con altrettanta enfasi cosè un
semicerchio, ricordando che anche una banana può diventare un ottimo esempio per i più
piccoli.
Fate sedere i bambini al proprio posto e cominciate a spostare i banchi facendovi aiutare
da qualcuno di loro. Cambiate idea, riflettete a lungo, chiedete ai ragazzi di fare molta
attenzione, date una diversa caratteristica ai vari banchi (pesanti, fragili, ecc.), fate
in modo, cioè, che ogni volta accada qualcosa di nuovo e che il tutto si carichi piano
piano di teatralità.
Quando tutti i banchi sono addossati al muro si potrà finalmente creare il semicerchio.
Chiedete allora ai bambini di costruire limmaginaria platea semicircolare del vostro
teatro, muovendosi uno alla volta ed inventandosi un proprio modo per arrivare sul posto.
Qualcuno potrà essere stanco, qualcuno allegro, qualcuno triste. Oppure si potrà fingere
di attraversare un terreno pieno di buche, superare ponti o farsi strada nel buio con una
pila immaginaria. Qualcunaltro potrà presentarsi salutando timidamente o
calorosamente i compagni che sono arrivati prima di lui. Tutto va bene, purché si riesca
a renderlo comprensibile ai compagni.
E naturale che questa proposta per cominciare lattività in modo più
coinvolgente potrà subire ogni possibile sviluppo o variazione, a seconda dellestro
del conduttore o degli stessi bambini.
Comunque sia, è probabile che quando lultimo si sarà sistemato nel semicerchio
sarà ormai giunto il momento di rimettere a posto i banchi. Non importa. Difficilmente
qualcuno potrà dire di non aver giocato al teatro, o di essersi annoiato, e certamente
avrete creato un clima di curiosità e di entusiasmo che non farà dimenticare facilmente
quella forma semicircolare.