Direzione didattica di Pavone Canavese

teatro/scuola: uno spazio di dialogo tra teatro e scuola

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20 febbraio 2001: Prima giornata nazionale del Teatro e la Scuola


clicca qui per scaricare il documento Protocollo di Intesa MPI/Associazione Teatri d'arte contemporanea

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a cura della Compagnia Teatrale

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Le puntate precedenti

2.10.98 Presentazione

17.10.98 Un'idea di teatro a cui fare riferimento

16.11.98. Giochiamo al teatro. Due regole da non dimenticare

16.12.98. I bambini, il teatro e il Natale

06.02.99 Altre idee per "giocare a far finta"

19.02.01 La sensatezza del teatro

Mini-lessico del teatroscuola

PROSSIMAMENTE

  • Altre parole chiave da tenere presenti
  • La classe come spazio teatrale: istruzioni per l’uso
  • Il ruolo dell’insegnante: attore, regista, drammaturgo o altro ?

UNO SPAZIO DI RIFLESSIONE

"Il teatro non può morire.
Forma della vita stessa, tutti ne siamo attori; e aboliti o abbandonati i teatri, il teatro seguiterebbe nella vita, e insopprimibile; e sarebbe sempre spettacolo la natura stessa delle cose" (L. Pirandello).

 

L'archivio delle riflessioni

(25.05.2001)

LA PRESENZA DEL TEATRO NELLA SCUOLA

6 settembre 1995: Protocollo d'intesa relativo all’Educazione al teatro.

12 giugno 1997: Protocollo d'intesa per l'educazione alle discipline dello spettacolo

12 giugno 1997: Direttiva n. 365 del Ministero Pubblica Istruzione per l'educazione ai linguaggi artistici e audiovisivi.

25 ottobre 2000: Protocollo d’intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione e l’Associazione Teatri d’Arte Contemporanea – AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo).

Febbraio 2001: Indirizzi per l’attuazione dei curricoli nella riforma dei cicli

… E il teatro dov’è?!

Ecco qua, siamo di fronte anche questa volta ad un curioso paradosso. Le scuole - e come sempre qui si parla di scuola di base – pullulano ormai da molti anni di esperienze legate in vario modo al teatro, ma quando si giunge ad una possibile ridefinizione, in termini strutturali, del suo ruolo nell’organizzazione scolastica, allora lo si mette in un cantuccio, chiuso nello spogliatoio di una palestra o tra strumenti musicali e CD o, al massimo, nell’aula di lettura (leggi Scienze Motorie, Musica e Italiano). E tutto questo malgrado i diversi riconoscimenti in sede ufficiale di cui si è detto.

Per fortuna il teatro, in tutta la sua storia, ha spesso convissuto con la marginalità e ne ha altrettanto spesso fatto tesoro. Perciò, ancora una volta, da qualche spiraglio più o meno marcato ne usciranno esempi sufficienti a dimostrare la sua vitalità, frutto come sempre di progetti nati dall’entusiasmo e dalla preparazione di quanti credono nell’importanza, e nel senso, dell’esperienza teatrale a scuola.

Non facciamone dunque occasione di polemica o, peggio, di profonde delusioni, ma semmai traiamone le energie necessarie per sviluppare un confronto aperto e le necessarie riflessioni. Per chi ci crede, naturalmente, o per chi ancora riesce a trovare l’indispensabile ottimismo per continuare a crederci.

Ciò che vi propongo è di considerare queste pagine come uno spazio aperto ad ogni possibile contributo sia teorico che pratico, come una zona franca disposta ad accogliere chiunque voglia confrontarsi alla luce delle proprie convinzioni e delle proprie esperienze, come un salotto buono pronto ad ospitare punti di vista differenti, interrogativi, soluzioni, magari sorseggiando virtualmente un tè.

Siamo alla fine dell’anno scolastico, siamo di fronte al quasi certo blocco della riforma varata dalla passata maggioranza, con tutti i dubbi o le gioie del caso a seconda dei personali punti di vista. Ma siamo anche nel periodo d’oro del teatro a scuola, un periodo fatto dei timori e delle preoccupazioni per la riuscita come delle certezze per il successo. Un periodo, anche, fatto di conclusioni e di verifiche per i progetti complessi ed articolati come per quelli realizzati in fretta e furia all’ultimo momento.

Un periodo forse ideale per avviare il dibattito, per cominciare un confronto ‘a caldo’ sulla presenza del teatro nella scuola, sui pensieri che stanno a monte, sulle scelte di percorso, sui prodotti realizzati o in via di definizione.

Le questione aperte sono molte e, solo per citarne alcune, si potrebbero elencare:

  • la presenza ‘ufficiale’ o meno del teatro tra campi di esperienza, aree e discipline curricolari
  • la presenza o meno di una figura istituzionale qualificata: l’insegnante di teatro
  • la presenza o meno di un professionista esperto del settore con compiti di supervisione al progetto, sia in sede teorica che pratica e di verifica finale
  • le finalità e gli obiettivi dell’intero percorso curricolare e delle singole annualità
  • i criteri metodologici ed i contenuti per l’elaborazione dell’intero percorso curricolare e delle singole annualità
  • i criteri per la valutazione e la verifica del lavoro svolto
  • il rapporto tra aspetti teorici ed elementi pratici
  • il ‘peso’ e la natura dei prodotti finali
  • il rapporto con le altre discipline.

Evidentemente ci sarebbe molto da dire e mi auguro ci sia chi, essendo disposto a raccogliere la proposta, rilanci la palla e contribuisca a gettare i semi per un confronto ricco e variegato.

Ed allora, per ogni tipo di messaggio, per esprimere il vostro punto di vista, per raccontare i vostri progetti e le vostre esperienze di lavoro, il nostro indirizzo è: stilema@venturanet.it