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“La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” G. Gaber
(18.12.2014)
Quando GOOGLE non ti aiuta a trovare la cosa giusta
di Valentino Marchisio
Se da un lato è vero che i
motori di ricerca negli ultimi anni sono migliorati sotto molti aspetti - per
velocità nel fornire i risultati, algoritmi di ricerca, servizi forniti (cerchi
volo Milano New-York e trovi la tabella dei voli, cerchi un ristorante o un
indirizzo e trovi già la mappa...) - e sono nate nuove tecnologie di ricerca
(prima su tutte la ricerca per immagine, in cui fornendo a Google una
foto lui propone tutte le foto inerenti trovate sul web) è altrettanto vero che
la pubblicità e i risultati "pilotati" stanno invadendo il motore di ricerca,
relegando spesso al fondo della prima pagina i primi veri risultati utili.
Oltre a tutta la colonna destra (da sempre deputata al contenimento degli
annunci pubblicitari rigorosamente forniti in base alla ricerca fatta) sono
comparsi in cima alla pagina i primi "risultati sponsorizzati". Poi Big G
ha inserito sotto questi ultimi un box di risultati correlati in base al
tipo di ricerca (cerco girasole mi propone delle immagini, cerco goal
Tevez mi propone dei video...).
Così facendo però "spinge" i risultati non paganti ancora più in basso.
Inoltre un sistema con inserzioni e risultati a pagamento può essere tollerato
in caso di ricerche per fini commerciali.
Cerco chitarra acustica Yamaha e mi vengono le offerte di Amazon e
Ebay? Poco male tanto volevo comprarla…
Ma se ad esempio cerco "ore di volo Milano New york" e mi compaiono solo
offerte di voli e orari di partenza… in tutta la prima pagina solo un risultato
da la risposta desiderata, non è più un servizio di ricerca ma una mega
pubblicità!
Altro problema si pone guardando ai criteri d’indicizzazione dei vari
siti.
Ovviamente l'algoritmo di Google è segretissimo, ma si sa per certo che,
oltre alla coerenza tra contenuti del sito e le keywords della ricerca, uno dei
valori che aumenta maggiormente il ranking e la posizione è la popolarità del
sito (quante visite ha un sito in un mese, quanti click vengono fatti su un
determinato sito dopo una ricerca...).
Facendo le ricerche più disparate (problemi medici, come farsi la tinta in
casa, montare una presa elettrica in casa...) spesso i primi risultati
proposti sono delle risposte date da utenti su forum molto popolari e di "tuttologia"
come ad esempio Yahoo Answer. Il problema sorge nel momento in cui chiunque
può fornire risposte senza nessuna qualifica o controllo. Quindi su domande
"tecniche" o mediche non si può avere nessuna certezza che le informazioni siano
corrette. Meglio evitare le autodiagnosi o l’acquisto di medicine in rete.
Ultimamente si sta parlando di fornire risultati personalizzati in base alla
nostra cronologia (pratica fastidiosissima già utilizzata per gli annunci
pubblicitari).
Anche in questo caso, se può essere tollerato per gli annunci (ma vedere solo
annunci di poltrone per settimane dopo aver cercato una sedia sul sito IKEA è
fastidioso e inutile) non può essere accettabile in caso di ricerche. Se
io cerco delle informazioni (presumibilmente su argomenti che non conosco) devo
poter visualizzare i risultati "naturali" su quell'argomento per riuscire a
reperire le informazioni di cui ho bisogno e non voglio vedere risultati
"filtrati" analizzando le pagine che ho visto in precedenza: alla fine c'è il
rischio che io veda solo informazioni che sono già in mio possesso senza trovare
quello che realmente sto cercando.
In definitiva:
oggi su Google si può davvero trovare la risposta a qualunque domanda o reperire
davvero ogni tipo di informazione, ma è fondamentale (e a volte richiede molto
impegno e fatica) filtrare le informazioni utili e verificate dalle bufale o
dalle sparate di qualche tuttologo sapientone!
P.S. Il problema delle bufale è ormai fuori controllo. La diffusione di false notizie ormai viaggia a una velocità pazzesca... Ormai appena si legge qualcosa di strano su Facebook o su qualche blog di pseudo-giornalismo si scatena la gara al copia/incolla sui propri blog o profili senza minimamente preoccuparsi di verificare fonte o veridicità della notizia. Ultimamente ci stano cascando anche siti d’informazione più "blasonati" e si sono fatte delle figuracce! Ma l’ha detto la rete!? Ma chi?
NNBB Torneremo sull’argomento già trattato dal punto di vista scolastico: valutazione e validazione delle fonti in rete, capacità di selezionare e leggere gli URL (chi lo dice, dove lo dice-su quale sito: autorevole o no, perché lo dice). Come interrogare un motore di ricerca: tutte le parole chiave necessarie e più pertinenti, ma non una di più; incrociare diverse domande, cercare il contrario di quanto trovato…
Per ora vi propongo un approfondimento:
L'Unione europea si è mossa per richiedere lo scorporo dell'attività "core" di un motore di ricerca e le attività commerciali per salvaguardare la trasparenza delle ricerche. Questo è un bello spunto di riflessione.
Ricordiamo inoltre la consultazione in corso sulla Carta dei diritti in rete, proposta dalla Presidente della Camera.