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Democrazia WEB e ragazzi

“La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” G. Gaber

(04.01.2013)

Social Network: Facebook e i suoi fratelli
di Rodolfo Marchisio

 

I social network sono una parte della rete di cui molto si parla, ma che spesso non si conosce a fondo. Come i ragazzi anche gli adulti si fanno una pagina in Facebook o in Twitter, la usano in modo diverso qualitativamente e quantitativamente, ma non sanno che sta sfuggendo loro la maggior parte di quello che esiste in rete, sotto: vedono la punta e non l’iceberg.
Per molti andare in rete è andare nella propria pagina, ignorando il resto di quel mondo che è Internet. Con Google, imperfetto, ma primo “motore immobile”.
I SN sono di moda, sono dei “mitoidi” come li chiama M. Niola, per distinguere i miti d’oggi (come l’Iphone ad es. per cui si fanno lunghe code) spesso passeggeri, dai miti del passato che restano validi per sempre.
Per alcuni la pagina in FB/SN è un diario da condividere, per altri una casa in rete, per altri la cassetta dell’oratore nei parchi inglesi: chiunque può salire e dire cosa pensa, non importa se gli altri ascoltano o no, si fermano o no. Un luogo di espressione.
Altri SN assomigliano a un circolo di habituées, un caffè come luogo di ritrovo. Per altri un posto di lavoro. Qualcuno ha definito la sua pagina come una casetta monofamigliare con una grande finestra sulla via e la porta aperta per chi voglia entrare.
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Certamente un SN è un luogo non fisico, ma fatto di parole, immagini, pensieri etc..
Un luogo fatto soprattutto di relazioni fra le persone, un luogo di libera espressione dove si scrive e si legge di più a seconda delle tendenze (stare a vedere o esprimersi) e del tipo di ambiente.
Basterebbe leggere un libro come l’Infiltrato di A. Salas, 2  giornalista spagnolo che si è infiltrato negli ambienti naziskin prima, in quello del traffico delle donne poi, in quello del terrorismo internazionale per capire quanti ambiti, siti, blog, SN ci siano e che noi ignoriamo.

Alcuni punti di partenza

1- I SN sono solo una parte delle relazioni in rete e soprattutto delle relazioni fra persone: ci sono le mail, le MList, i link, gli scambi di foto, gli Sms ecc… 

2- Face book e Twitter sono solo una parte dei molti SN esistenti - una mappa di questa cartografia sociale in rete si trova in Wired di Agosto 2012 3  e sono solo una parte minoritaria (il 31%) delle relazioni in rete; che derivano soprattutto, per chi ne ha fatto la mappa, più da email, chat, messaggeria istantanea. A. Madrigal 4 consiglia: “ Non regaliamo i nostri dati personali in cambio della possibilità di condividere link con gli amici. Un gran numero, la maggioranza …lo fa già al di fuori di questi”.

3- I SN hanno caratteristiche diverse: FB è più diario, gruppo di amici, condivisione; Twitter col suo limite di caratteri, porta più alla informazione, partecipazione, espressione, seppur contenuta. Anche i frequentatori sono diversi: FB è più “popolare” più accessibile a tutti. Twitter presuppone già la voglia di leggere, informarsi, partecipare. Poi ci sono quelli tra alpinisti, musicisti, terroristi, pornografi… che hanno una passione in comune.

 Il problema dei dati personali e della riservatezza.

Aldilà degli strumenti proposti dall’ambiente, esistono problemi di detenzione dei dati personali e del loro uso.
Un Italiano ha da pochi mesi vinto una causa e ottenuto che FB gli restituisse le 850 pagine di dati su di lui che erano stati raccolti durante la sua attività sul SN.
Per questo (guai finanziari e di borsa a parte) FB guadagna, ci insegue, come altri SN o siti, ovunque andiamo, ci chiede di condividere quanto abbiamo lasciato o trovato su altri siti, ci propone le cose – viaggi, letture, attività…- che abbiamo altrove mostrato di gradire, ci propone in continuazione di scrivere ancora, di rispondere a un amico, ci invia mail…
Come una mamma noiosa e ossessiva che ci chiede di fare i compiti.
In realtà nella rete, c’è una rete intorno a noi fatta dai siti che più frequentiamo (più altri che non conosciamo) che comunicano fra loro e si scambiano i nostri dati, i nostri interessi… per condizionarci, farci comprare. Ma anche come vedremo, per conoscerci, sostituirsi a noi o per motivi di “sicurezza”.
Tutto ha un prezzo e questo è quello di una rete che sembra gratuita

Conclusioni

Riprendiamo il discorso già iniziato su FB

Sostiene un amico…Identità

Relazioni

a) E’ una situazione relazionale intermedia tra la relazione faccia a faccia e l’sms

b) Che funziona in orizzontale (più persone, più scambi), ma non in profondità: ci sono gli incontri, il telefono, le mail, gli SMS in ordine decrescente d’intensità emotiva e relazionale. Salvo che, come con la lettera tradizionale o la mail, a volte si vince la difficoltà relazionale e si comunica ciò che non si oserebbe. O che si comunica a più persone qualcosa di noi.

c) Come in un pranzo di nozze, dove ti trovi a tavola con molte persone più o meno intime, la intimità/profondità della relazione/comunicazione è inversamente proporzionale al numero delle persone ed al tipo di persone che possono ascoltare/leggere. Le cose in comune diminuiscono. Qui siamo col gruppo (più o meno ampio) di amici (più o meno intimi come dice la piattaforma).

d) Il profilo che mettiamo online non è la nostra immagine, ma l’immagine che vorremmo che gli altri avessero di noi.  L’immagine che diamo di noi sui social network è perciò già falsata: non è tanto ciò che siamo veramente, quanto una nostra proiezione idealizzata (S. Turkle, Alone Togheter). Quindi un incontro tra maschere, come nel ballo di Carnevale.

 L’uso che ne fanno i ragazzi 

 Eppure è una possibilità di espressione, di espressione personale, limitata, ma stimolante: come tempo ci stanno quasi come a scuola, scrivono, leggono di più, interagiscono e in qualche modo… crescono.
Anche una foto postata o commentata, un link condiviso, una amicizia rifiutata sono esperienze di vita.
Altro è capire il mondo della rete, il mondo, la vita; ma su questo rimandiamo alle tappe precedenti sul ruolo della scuola nel fare delle tecnologie un’esperienza anche educativa.

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1- M. Niolo, Miti e mitoidi, Bompiani

2- A. Salas, l’Infiltrato, Newton

3- Wired di Agosto 2012 pag 64

4- A. Madrigal Wired Dicembre 2012 p. 30

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