clesidr1.wmf (12060 byte) L'ACQUA IERI....nel passato clesidr1.wmf (12060 byte)

L'uomo ha avuto sempre un rapporto particolare con l'acqua; essa è stata avvolta da un alone di mistero e di magia; venerata e attesa nei periodi di siccità e temuta quando provocava inondazioni. Fin dalla sua comparsa manifestò nei suoi confronti un atteggiamento di dipendenza totale e solo in epoche più recenti sono comparsi segnali di cambiamento: l'uomo modifica il decorso spontaneo delle acque, fino ad allora gestito unicamente da madre natura.

Nell'antico Egitto, l'intera vita sociale era basata sul fiume Nilo, che era considerato sacro e la sua acqua, ricca di virtù terapeutiche: dopo essere trasportata in otri e stoccata in grandi vasi porosi, in cui poteva decantare e raffreddarsi,veniva bevuta.

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I primi veri costruttori di acquedotti furono i greci, che incanalavano  l'acqua i condotti sotterranei. 
Ma le più grandi opere di acquedotti furono create dai romani.

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Con il declino dell’Impero Romano e con il sopraggiungere del Medioevo, gli acquedotti, le terme e le fontane andarono alla rovina.
Con il tramonto dell’epoca medioevale e con lo sviluppo di importanti scoperte scientifiche, l’acqua finalmente poté riconquistare l’importante ruolo igienico e alimentare che già la caratterizzò nel passato. 
A partire dal XX secolo, le malattie contagiose vennero debellate e l’igiene raggiunse alti livelli. Scienziati e politici si sono occupati dell’acqua e con il passare del tempo, sono nati contemporaneamente due fenomeni contrastanti: l’inquinamento (dovuto allo sfruttamento massiccio delle acque per uso igienico e attività industriali) e le opere di bonifica e riassesto idrogeologico (che hanno permesso di migliorare le condizioni di alcuni territori).

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