imparando ad imparare in internet
APPROCCI, PERCORSI, USI METACOGNITIVI DELLA RETE -RICERCA IN RETE
Se Internet viene descritta come il luogo della comunicazione e dell'interazione su scala mondiale, altrettanto vero è che la rete delle reti può essere metaforicamente paragonata ad un'immensa biblioteca virtuale, nella quale ricercare informazioni, documenti, ipermedia. La ricerca in rete implica l'attivazione di strategie di apprendimento che prevedono il dominio, di abilità di pensiero strategico e problem solving, mentre, nell'area specificamente metacognitiva, saranno fortemente stimolate le capacità di categorizzazione, inferenza, organizzazione spazio-temporale e di attività, di comprensione delle situazioni, siano esse comunicative o problematiche, al fine di adottare soluzioni congruenti, anche grazie agli aiuti contestualizzati offerti dai vari codici comunicativi che interagiscono nell'interfaccia dei siti web e dei metaindici esplorati.
La navigazione in un ipermedia, scelto in base a caratteristiche adeguate a tutte le variabili finora enucleate, permette all'allievo di sviluppare abilità trasversali a qualsivoglia apprendimento scolastico. Le abilità metacognitive vengono attivate grazie al controllo della capacità di manipolare autonomamente le informazioni secondo un processo graduale e complesso ma profondamente pervasivo nella formazione della personalità degli allievi.
Navigando nella rete, si esercitano le abilità logiche di base, si potenzia la memoria, si raffina la discriminazione visiva, si sperimentano abilità di classificazione e generalizzazione, si mettono in opera le proprie ipotesi ed in moto i propri ricordi, si autovaluta la propria comprensione. In ottica metacognitiva, quindi, la ricerca in rete si rivela adeguata non solo per permettere ad ogni alunno la ricezione di stimoli più o meno complessi, ma soprattutto per imparare a rispondere a questi in maniera congruente ed efficace.
Certamente le esperienze di conoscenza che rimangono più radicate nella nostra personalità sono quelle che sono state connotate da vero coinvolgimento e profondo interesse.
Nella pratica didattica, diviene essenziale quindi iniziare il più presto possibile con lo sviluppo di abilità di riconoscimento di processi e potenzialità personali, che sono poi prerequisiti indispensabili alla autoregolazione cognitiva.
La ricerca in rete può avvenire mediante appositi servizi ondine, i motori i ricerca, che funzionano sulla base di calcoli algoritmici, ovvero partendo da siti specializzati, i metaindici, oppure esplorando delle aree web proposte dai portals. Qualsiasi strumento web di ricerca si voglia adottare, questo stimolerà produttivamente e prevederà l'esercizio contestualizzato delle abilità metacognitive di:
RICERCA
Identificare l'area e/o lo strumento di ricerca ed orientarsi nel suo funzionamento
Verbalizzare percorsi di ricerca e individuare le parole-chiave che possono agevolare la scoperta delle informazioni
Formulare la richiesta di informazioni rispettando le convenzioni proprie dello strumento o del metaindice
Ottenere la lista dei risultati se si tratta di un motore di ricerca, raggiungere l'area tematica specifica nel caso del metaindice
Valutare la congruenza dei risultati alla domanda e/o la vicinanza della risposta alla domanda della ricerca
Validare comprendere l'attendibilità delle informazioni trovate in base ad indicatori presenti alla fonte
Sintesi valutare i risultati della ricerca
Un principio di autoregolazione cognitiva potrebbe avvenire con la creazione di un proprio database di links, nella gestione dei "preferiti". Gli indirizzi delle pagine web vengono organizzati e archiviati secondo criteri che sono gli stessi allievi identificare ed usare. In questa prospettiva i bambini impareranno a fare a meno dell'insegnante come fonte di informazioni e a cercare e a scoprire personali strategie di ricerca.
La semplice interazione con il desktop e l'esplorazione della struttura ad albero in cui è organizzata ogni directory di files, porta ad esempio a far proprio un modello di comportamento, tanto più utile, quanto più si va verso una gestione routinizzata, quindi automatica, dei dati. Sempre più velocemente i bambini saranno capaci di etichettare, cioè categorizzare, blocchi di informazione e quindi di gestire i loro documenti (siano essi testuali, grafici o sonori) schedandoli, includendoli o escludendoli da dati insiemi o gruppi.
Un percorso agevole e produttivo per realizzare ricerche in rete già con bambini della scuola di base, è quello di "simulare" la ricerca con le mappe concettuali: si identifica un'area, magari tematica, da esplorare e si mappano le parole-chiave che poi saranno il punto di partenza della ricerca web. Infatti sia per quel che concerne il costrutto metacognitivo del monitoraggio delle componenti cognitive, che nei confronti del controllo esecutivo, per iniziare a dare significato a quanto viene appreso, uno degli strumenti più versatili ed efficaci risulta appunto l'uso delle mappe concettuali.
Le mappe concettuali possono essere prodotte sia prima dell'inizio di una ricerca web, al fine di evidenziarne chiaramente il percorso e facilitarne lo svolgimento, possono essere inoltre create al termine del processo, con valore diagnostico ma anche come agevole sintesi degli apprendimenti.
Questo approcio è particolarmente efficace nella proposta di percorsi interdisciplinari di apprendimento poiché evidenzia spesso collegamenti trasversali fra concetti appartenenti a diverse aree cognitive. In secondo luogo gli schemi di significato che vengono esplicitati dalla mappa concettuale possono essere parimenti validi ed esaustivi benché risultino fra di loro molto diversi, a seconda delle conoscenze pregresse ovvero del particolare punto di vista adottato nella oggettivazione dei propri pensieri. Inoltre, le mappe concettuali possono essere di stimolo ai processi creativi, perché la ricerca di connessioni logiche non esplicitate precedentemente, può favorire la scoperta di collegamenti di significati mai esplorati e dare il via alla creazione di mappe subordinate o sovraordinate sempre più complesse e raffinate, ciò comporta una problematizzazione della realtà, ma soprattutto l'attivazione di abilità di pensiero divergente.
Nell'impegno di imparare ad imparare le mappe concettuali svolgono un ruolo cruciale per quel che concerne lo sviluppo delle abilità di pensiero riflessivo ed anche del potenziamento dell'abilità di simbolizzazione della realtà. L'abilità di organizzare i concetti, che viene ad essere fortemente stimolata dalla creazione di mappe concettuali, oltre ad essere una capacità eminentemente metacognitiva, è anche, insieme alle abilità metacognitive fin qui citate, soggetta a transfer di apprendimenti.
Se imparare ad imparare significa crescere nella consapevolezza delle proprie strategie conoscitive e nella efficace applicazione delle stesse, il momento in cui tutto ciò viene ad essere attivato è quello della motivazione o dell'auto-motivazione allo svolgimento di compiti finalizzati alla propria evoluzione come uomini e cittadini.