giocando si impara ad imparare
GIOCARE CON... LE PAROLE: GIOCO E METALINGUAGGIO
Le teorie di didattica metacognitiva incontrano le più aggiornate teorie linguistiche quando parliamo di funzione metalinguistica, o metalinguistica come scienza in senso generale.
La funzione metalinguistica viene esercitata quando si usa la lingua per descrivere il codice linguistico stesso, ovvero anche in attività di riflessione linguistica.
Il linguaggio è uno strumento del pensiero, non solo perché lo traduce in parole, permettendo all'individuo di parlare anche con se stesso, cioè di pensare e ragionare, ma anche perché sollecita ed agevola lo sviluppo dei processi mentali che organizzano in varie forme i dati dell'esperienza. Il gioco contiene in sé caratteristiche di comunicazione e rappresentazione. Bisogna quindi fornire all'allievo mezzi linguistici adeguati per operazioni mentali di vario tipo, ad esempio: simbolizzazione, classificazione, partizione, seriazione, quantificazione, astrazione, istituzione di relazioni (temporali, spaziali, causali) … e la comprensione dei meccanismi comunicativi, che regolano l'uso dei diversi linguaggi, rende più efficaci i processi di interazione linguistica in primo luogo, più consapevole l'apporto dei diversi codici comunicativi , e infine potenzia il pensiero stesso.
E' cruciale, nella prima infanzia e in età scolare, fare esperienza di giochi che stimolano l'ascolto e l'espressione di sé: la creatività la cooperazione, il ritmo, la mimica e l'espressione corporea.
Nel gioco linguistico, ad esempio, valorizziamo e stimoliamo il valore della esperienza personale, vissuto e proiezione di un significato personale, la creatività come educazione alla libera espressione, ovvero la capacità di uscire dagli schemi linguistici in modo costruttivo.
L'area in cui la didattica metacognitiva e la funzione metalinguistica si incontrano, quindi, è quella della riflessione linguistica, e specificamente riguardo agli aspetti prettamente comunicativi del linguaggio:
· Il mio interlocutore mi ha compreso?
· Qual è la nostra reciproca posizione nel discorso? · Qual è esattamente lo scopo di questa comunicazione?
· Quale elemento discordante so ritrovare nella nostra comunicazione?
· Come posso ottimizzare la comunicazione?
· Cosa sto imparando da questo discorso?
La didattica metacognitiva interviene anche nella creazione di una "grammatica" della comunicazione, finalizzata principalmente al dominio, sempre più raffinato, delle proprie intenzioni comunicative, che vengono veicolate da una serie di markers linguistici e paralinguistici, dei quali, comunicando, non si ha piena consapevolezza, ma che sono il nucleo fondante delle relazioni comunicative.
Nei diversi giochi linguistici domina talvolta una o più funzione che fa assumere al testo la sua particolare caratteristica o finalità: esprimere la propria soggettività (testi espressivi in cui predomina la funzione emotiva; il messaggio è centrato sul soggetto e fa risaltare stati d'animo, sentimenti, emozioni); informare, argomentare, descrivere oggettivamente, istruire (testi argomentativi, descrittivi, didascalici, relazioni, interviste, ecc. nei quali prevale la funzione referenziale; i messaggio è centrato sulle cose); ordinare, persuadere (testi con cui si danno ordini o si vuole esortare, nei quali prevale la funzione conativa; il messaggio è centrato sul destinatario) e cosi via.
Giocare con la lingua comporta, sul piano sociale e psicologico, la comprensione dei meccanismi della comunicazione, vuol dire che si è in grado di avvertire i sentimenti, di sentire il rispetto come persone umane, di apprezzare gli aspetti positivi, di tollerare i difetti, di proporre scambi di collaborazione con l'interlocutore; sul piano più propriamente intellettivo, significa penetrare altre forme di pensiero, allargare l'orizzonte per una visione del mondo più profonda e consapevole, maturare il senso critico verso la realtà circostante, contribuire a costruire un mondo migliore per sé e per gli altri. Infine, chi possiede la abilità di parlare una o più lingue, apprese giocando, è in grado di capire culture, modi di pensare, e forme di vita sociale diverse dalla propria. E' molto piacevole vivere le culture dei bambini del mondo giocando i loro giochi, questo crea le condizioni ideali per intendere meglio cosa accade nel mondo e come far fronte, con strumenti ed atteggiamenti adeguati, ai problemi posti da società complesse come la nostra: cogliere la propria identità culturale ed i valori propri della comunità di appartenenza, in vista della comprensione di comunità e di culture altre.